Michela Goretti - 3° premio "Confine"


Michela Goretti, 3° premio ADG photo contest "Confine" - Progetto "Rebhirt"

Fotografa professionista con base a Firenze.

Diploma di fotografia conseguito presso Fondazione Studio Marangoni di Firenze. I miei progetti personali si sviluppano attraverso una fotografia concettuale ed intimista.

Lavoro con autoritratti in bianco e nero, con l’intento di indagare la natura umana.

I miei autoritratti sono a volte reali, immaginari, idealizzati, spesso disarmonici, vanno alla ricerca di un’interiorità che diventa sempre più profonda.

Partendo dall’analisi della mia identità tratto temi che accomunano tutti gli esseri umani come emozioni, sogni, angosce, ansie, tormenti. L’autoritratto fotografico è quindi per me un momento di ricerca, di comprensione e di esternazione di una sensazione, di un problema che mi turba.

La fotografia mi permette di trasformare i miei timori, le sensazioni in immagine, mi svuota la testa e mi rende leggera. Trovarsi davanti all’obbiettivo da soli può essere terrificante, ma aumenta la vulnerabilità e permette un’auto-analisi delle nostre emozioni più profonde. Il processo di creazione è importante, nasce tutto con la visualizzazione del problema, con il prendere coscienza di ciò che non va. Alcune volte faccio degli schizzi, altre volte mi lascio guidare dalle sensazioni, altre ancora scrivo delle parole, delle frasi di canzoni . Si tratta di un modo di trasformare il dolore, di qualsiasi tipo, fisico o mentale, in arte e quindi in bellezza. E’ il mio modo di rendere positivo un’esperienza negativa.

In questa profonda autoanalisi tratto sempre temi di disagio comuni cercando di suggerire soluzioni e risposte al fruitore.

 

Facendo mia una frase di Francesca Woodman:

Io vorrei che le mie fotografie potessero ricondensare l’esperienza in piccole immagini complete, nelle quali tutto il mistero della paura o comunque ciò che rimane latente agli occhi dell’osservatore uscisse, come se derivasse dalla sua propria esperienza.” 


"Rebhirt"

Il tema del mio progetto affronta il sottile “confine” che separa il nostro passato dal nostro presente. La memoria quando si presenta pretende rispetto e le ombre del passato spesso lambiscono il nostro presente impedendoci di vivere serenamente.

Troppo spesso rimettiamo ad un tempo passato le colpe del nostro stato presente dirottandoci inconsapevolmente verso un futuro da persone “irrisolte”. Rimpianti e nostalgie si presentano alla nostra mente contro la nostra volontà creandoci forti disagi. Se invece riuscissimo ad evitare questo eterno ritorno al passato sprecando energie su un tempo che non tornerà, sentiremo un forte senso di libertà e comprenderemo che ciascuna situazione che ci accade nella vita è perfetta, benché la nostra mente e il nostro io resistano e non vogliano accettarlo.

Il nostro momento è Adesso, è il Qui ed Ora, è questo istante.

Ogni volta che accettiamo profondamente questo momento così com’è, nella forma in cui è, siamo sereni, siamo in pace. La felicità e l’infelicità non vanno così in profondità. Sono onde sulla superficie del nostro essere. La pace profonda che abbiamo dentro ci rimane immutata qualunque siano le condizioni esterne.

Quando noi ci trasformiamo, il nostro intero mondo si trasforma, perché il mondo è solo un riflesso. Le immagini che ho creato sono autoritratti in cui evidenzio l’importanza di vivere il tempo presente come unico tempo che realmente abbiamo ma con una nota sempre evidente di nostalgia, sul sottile “confine” con il passato.